E’ sufficiente leggere il Report sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee della provincia di Modena, redatto dall’ARPA di Modena con dati riferiti al 2005, per comprendere quanto sia stata azzardata la mossa dell’Amministrazione comunale. Da quello studio si evince “un concomitante incremento dei bicarbonati, dei nitrati e della durezza nelle acque della conoide del fiume Secchia” e un generale “stato ambientale scadente”; tanto che vi si afferma “che la presenza di nitrati nella falda acquifera interferisce sull’utilizzo della risorsa ai fini acquedottistici” e che “nonostante il problema dei nitrati nelle falde sia stato riconosciuto già dal 1989, la questione risulta ad oggi in generale continuo peggioramento”. Bene. Alla luce di tutto questo, come è possibile imporre a tutti i bambini dei nidi, delle scuole d’infanzia e delle elementari di bere l’acqua del nostro acquedotto e negare ai genitori la facoltà di scegliere per i propri di figli quale tipo di acqua somministrare loro? Nessuno nega che l’acqua del nostro acquedotto sia potabile e mantenuta entro i limiti previsti dalla legge, nessuno però allo stesso modo può negare che sia acqua estremamente pesante e di pessima qualità. Perché poi iniziare a somministrare l’acqua di rete proprio dai bambini e “violentare” le diverse opinioni dei genitori? La Lista Civica per Cambiare appoggia in solido la battaglia dei genitori contrari al provvedimento dell’Amministrazione (già oltre mille i firmatari di una petizione!) per l’inadeguatezza dell’informazione fornita loro, per i ritardi nella comunicazione e l’incapacità di questa Giunta di rispettare i cittadini nelle loro più elementari libertà sanzionate dalla Costituzione: quella di poter esercitare la potestà genitoriale sui propri figli. Per questo motivo il nostro gruppo consiliare consiglia ai genitori di sospendere il pagamento dei buoni pasto fino a quando l’Amministrazione non ripristinerà le precedenti modalità di somministrazione dell’acqua.
martedì 25 novembre 2008
Una battaglia di libertà: sbagliato imporre ai bambini di bere l'acqua dell'acquedotto.
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