sabato 31 gennaio 2009

«I cittadini scelgono il candidato sindaco » Elezioni, l'idea è della lista civica "Per cambiare "

A Formigine la lista civica "Per Cambiare"si presenterà alle prossime elezioni amministrative di giugno chiedendo ai cittadini di scegliere il candidato sindaco . In questa operazione, assolutamente innovativa, ha un alleato nell'Udc, che ne condivide gli obiettivi. «Attualmente la politica è troppo lontana dal cittadino ed è assurdo che tutto venga deciso dalle segreterie dei partiti» spiegano i responsabili. "Per Cambiare" e l'Udc si presenteranno insieme e i cittadini sceglieranno il candidato alla poltrona di sindaco nel corso di numero si incontri che si terranno ne i prossimi mesi . La notizia è stata data ieri da Alfeo Levoni e Stefano Bavutti della lista civica, Massimo Vivi dell'Udc di Formigine e Simone Torrini dell'Udc provinciale. «Siamo nati con l'intento di occuparci delle problematiche reali del territorio – dicono - quindi vogliamo partire dai cittadini». Com'è nata per l'Udc l'idea di presentarsi con la lista civica? «Vi è una condivisione che ci unisce da sempre nel fare politica – dicono gli esponenti dell'Udc - e riteniamo che il confronto con i cittadini sia l'unica strada percorribile . Non presenteremo neppure i nomi dei consiglieri comunali, perché tutto sarà fatto insieme ai cittadini . Una cosa è certa : a Formigine sono troppi 9 assessori. Pensiamo ne bastino 5 o 6 ed è quello che faremo, se vinceremo le elezioni» . «Abbiamo abbozzato 13 punti di programma - dice la lista civica - che non sono però definitivi, ma il punto di partenza per iniziare il confronto».

giovedì 29 gennaio 2009

...ma la realtà non è quella che ci raccontano!

Attraversano l’attuale Amministrazione alcune imbarazzanti contraddizioni.
In numerosi articoli si evidenzia l’impegno economico sostenuto verso la scuola, attraverso il finanziamento dei progetti di qualificazione scolastica (il cui importo si è comunque ridotto), ma poi nella palestra delle scuole elementari “Ferrari” da tre settimane piove dentro, con conseguente sospensione delle attività didattiche, mentre nelle scuole elementari “Carducci” i genitori e gli insegnanti sono sempre più preoccupati in merito alla stabilità del vecchio edificio.
Si spendono 30mila euro per inaugurare una parte della RSA realizzata nello stabile dell’ex-ospedale, per dare risalto al contributo sociale dell’opera, ma la struttura nasce con evidenti limiti. Innanzitutto non si può considerare all’attivo del nostro patrimonio, se non aspettando ancora molti anni, in quanto realizzata ricorrendo all’indebitamento. Poi, entrando nel merito, si impongono altre considerazioni. Nel nostro distretto sanitario per poter accedere a strutture residenziali è necessario essere inclusi in liste d’attesa che costringono i parenti dei malati a ricercare posti a pagamento. Ma presso la nuova residenza la retta giornaliera dei posti a pagamento è estremamente alta essendo pari a 105 euro al giorno. La struttura accoglie persone con patologie molto gravi, ma si è realizzata senza prevedere la distribuzione dell’ossigeno letto per letto, attraverso apposite condotte. Inoltre non è stato previsto alcun locale nel quale i parenti possano incontrare i loro malati.
Evidenti contraddizioni emergono anche dall’atteggiamento della Giunta verso l’attuale congiuntura economica. Il vice-sindaco Antonio Finelli sulla stampa ha affermato che sta monitorando l’attuale recessione in corso e che intende discutere di cifre per un fondo di solidarietà da prevedere a bilancio; tuttavia il nostro Comune è l’unico, tra quelli del distretto ceramico, che si è rifiutato di firmare i protocolli proposti dai sindacati affinché per il 2009 siano congelate tasse, tariffe e rette.
E’ chiaro, per chi vuole capire, che la realtà è molto diversa e più complessa di quanto viene sbandierato sulla stampa dall’Amministrazione. Ci sono problemi che dovevano essere affrontati subito e che invece ancora aspettano (la scuola elementare del Capoluogo si doveva realizzare almeno 10 anni fa!), opere che si potevano realizzare meglio, costi che si potevano abbattere, ed iniziative a cui, per le famiglie formiginesi, era indispensabile che l’Amministrazione aderisse.

martedì 20 gennaio 2009

In viaggio lungo la legislatura. Un bilancio ricco di ombre.

Si potrebbe commentare l’ultimo bilancio di previsione, approvato nella seduta del 18 dicembre scorso, come si descrive un viaggio durato cinque anni, soffermandoci a spiegare DOVE ci ha portato, COME si è svolto e CON CHI.
DOVE: siamo arrivati all’ultima stazione col fiato molto grosso e con le tasche quasi del tutto vuote. Nelle varie tappe abbiamo speso più denari di quanti ne possedevamo fino a raggiungere un debito complessivo di 44 milioni e 298 mila euro, che comporta un costo aggiuntivo per soli interessi di 4 milioni e 466 mila euro. Abbiamo ridotto per il futuro la capacità di contrarre altri mutui. Infatti, come risulta dalla relazione del collegio dei revisori dei conti, l’ammontare ancora disponibile è di soli 2 milioni di euro. Sono state fatte indubbiamente molte opere, tuttavia non si è mai tenuto conto del loro costo in rapporto sia alla reale disponibilità di bilancio, sia della situazione economica nazionale ed internazionale che nel corso del 2008 dava segni di cedimento, per cui si imponeva l’obbligo della parsimonia. La maggioranza, come si evince nel precedente numero di INFORM, si vanta di avere ultimato il palazzo degli uffici comunali e quasi completato i lavori dell’ex ospedale. Tuttavia per queste opere l’Amministrazione ha fatto ampio ricorso ad operazioni di leasing a lungo termine, per cui quelle strutture non si possono considerare all’attivo del nostro patrimonio se non aspettando ancora molti anni. Si reclamizza il restauro della fontana di Via Vitt. Veneto, offrendo anche dettagli in merito alla sua storia, ma si omette il costo dell’opera (circa 70mila euro). Una svista? Nel programma delle opere pubbliche sono stati previsti molti interventi, alcuni effettivamente importanti ed indifferibili, altri molto meno: è il caso di diverse rotatorie e piste ciclabili che il nostro gruppo avrebbe preferito rinviare a tempi migliori, utilizzando le conseguenti economie per predisporre un fondo di garanzia a favore delle aziende in difficoltà e a sostegno delle famiglie che versano in difficile situazione economica.
Passiamo ora ad esaminare COME si è svolto “il viaggio”. In Consiglio Comunale siede un gruppo definito “misto”, la cui storia e formazione è arcinota. La fuoriuscita dei sei consiglieri DS, si è composta con l’aumento del numero degli assessori, con conseguente maggiorazione dei costi a carico del bilancio, nonché con l’intervento di un commissario di partito nella persona del vice-sindaco Sig. Antonio Finelli. Pertanto è logico pensare che il programma elettorale del Sindaco, a metà legislatura, sia stato violentato e pesantemente modificato. Si veda ad esempio la chiusura con un anno di anticipo del centro storico, con grave disappunto dei residenti e non. E l’impossibilità di definire in tempi brevi, e quindi nel modo più conveniente, l’acquisizione della vecchia cantina sociale e della relativa area edificabile per l’opposizione del gruppo misto. Durante il viaggio, l’amministrazione ha pure provveduto ad inventare una nuova entità: la Formigine Patrimonio SPA. Società di diritto privato, creata quale espediente per liberare più risorse e spendere di più, sottraendoci al potenziale controllo delle autorità di governo. Non solo: con questa operazione si è anche spostato “il grosso” delle attività del Comune fuori dal contesto comunale vero e proprio, fino a ridurre drasticamente la capacità di controllo esercitata dal Consiglio comunale, e a ridurla a mero esercizio teorico. Tra i vari momenti importanti della legislatura, merita di essere ricordato il passaggio di SAT in HERA. L’operazione ha significato il dimezzamento del valore della società e la completa perdita di controllo di quella che prima era la nostra multiutility. Discutibile anche il modo in cui è avvenuto: senza offrire alle forze dell’opposizione i documenti necessari per comprendere l’operazione in tutte le sue parti. Altra scelta che si è concretizzata in questi anni, senza ottenere i benefici auspicati, quella della gestione unificata del Servizio di Polizia Municipale. L’operazione ha significato un comandante superpagato e la necessità di concentrare, a detrimento del controllo del nostro territorio, uomini e risorse su Sassuolo per dare sicurezza ad un territorio che presenta problematiche sociali esplosive, assolutamente diverse dalle nostre. Da ultimo, nonostante le difficoltà economiche presenti a bilancio, diversi locali di proprietà comunale sono rimasti sfitti, per accogliere qualche mostra o iniziativa di propaganda.
CON CHI: i protagonisti di questo viaggio, giunta e sindaco, presi singolarmente, sono tutte bravissime persone. Il difetto che si è potuto riscontrare è l’incapacità degli amministratori di pensare in autonomia ad una qualsiasi azione: si sono dimostrati, a partire dal sindaco, estremamente deboli e completamente dipendenti dalle indicazioni dei partiti.
E questo non ha fatto il bene del Comune!

Centro storico: ristorante e caffetteria non sono la soluzione. Ecco la nostra proposta.

Il ristorante e la caffetteria che ancora non hanno preso vita all’interno del Castello, sarebbero, stando al parere espresso da CNA, CONFESERCENTI, CONFCOMMERCIO e LAPAM, il toccasana per risollevare le sorti dei commercianti del centro storico.
Uno di questi, che non è un ristoratore e tanto meno un barista, ha commentato:”Sì, porterebbero più gente nel Castello, in particolare la sera, quando i negozi sono chiusi”. Mentre c’è da ritenere che siano soddisfatti i gestori dei bar nel constatare come l’Amministrazione locale, nell’intento di rimpinguare le casse comunali, venga invitata a fare loro concorrenza.
A proposito di centro storico, la Lista Civica per Cambiare nell’aprile del 2008 ha presentato un progetto all’attuale Amministrazione, ma il Sindaco, malgrado ne avesse apprezzato la validità, né ha disatteso la realizzazione. Ancora oggi la lista civica non si stanca di ribadire quelli che ritiene i punti fondamentali per riqualificare il centro: riorganizzare la viabilità e ridiscutere con tutte le parti sociali ed i cittadini dell’opportunità o meno di proseguire nella pedonalizzazione e dei modi in cui la stessa debba realizzarsi; rivitalizzare il centro mediante un piccolo mercato da tenersi a cadenza settimanale, il mercoledì o il giovedì; dislocare nel Castello gli uffici di rappresentanza degli assessori e del Sindaco ed accogliere al piano terra della Sala Loggia gli uffici dell’HERA: alla luce del bilancio comunale è infatti da irresponsabili mantenere locali sfitti da utilizzare solo in occasione di mostre o iniziative; garantire la sicurezza, soprattutto nelle ore serali, prevedendo un distaccamento di due unità della polizia municipale al Castello. Non solo per parlare di centro storico ma per ricercare insieme soluzioni e proposte per affrontare l’attuale crisi economica che colpisce le famiglie e tutto il tessuto produttivo, in data 18 novembre 2008 la Lista Civica per Cambiare ha scritto alle organizzazioni sindacali, artigianali e commerciali per sollecitarle ad un incontro. Tuttavia, mentre con le organizzazioni sindacali CISL e CGIL a metà dicembre si è potuto discutere proficuamente, con dispiacere si constata che le associazioni di categoria non hanno risposto all’invito.