La maggioranza consiliare - a proposito esiste ancora? – accusa la Lista Civica per Cambiare di xenofobia. E’ xenofobo colui che ha paura degli stranieri. Ma il nostro gruppo non teme né gli stranieri, né tanto meno questa maggioranza confusa; talmente priva di argomenti che, dinanzi a chi afferma che l’integrazione deve avvenire mediante un progressivo “adattamento” dei nuovi venuti agli usi e costumi della cultura ospitante, non sa contrapporre alcun serio ragionamento. Tuttavia era necessario colpire la Lista Civica con una risposta “dura”, perchè ha osato informare i cittadini ignari di una delibera che non dovevano conoscere. E la cattiveria, nella replica del PD, c’è tutta. Fino a tentare di screditare, agli occhi della gente, le convinzioni più intime di chi scrive. La Lista Civica, sempre se chi legge vuole comprendere, in nessun passaggio si è detta contraria a seppellire i residenti islamici nel nostro cimitero, si è permessa solo di avanzare alcune riflessioni, credo del tutto lecite, circa l’opportunità del provvedimento. O su certi argomenti non si può argomentare ma solo ubbidire? La citata esperienza del cimitero islamico di Torino andava proprio in questa direzione.
Purtroppo tuttavia con l’attuale Amministrazione bisogna solo chinare il capo e dire di sì. Chi ancora tenta di sfruttare le risorse fornite dall’intelligenza, non è ben accetto. A tale proposito si invitano gli esponenti politici della maggioranza a recuperare un buon vocabolario e ad andare alla voce “integrazione”. Vi si può leggere la seguente definizione: per integrazione si intende l'inserimento di una persona o di un gruppo in un ambiente o in un contesto, in modo che ne diventi parte organica. Si suole infatti dire: si è bene integrato nella nuova classe.
Alla luce di questa definizione il segretario del Partito Democratico, Luca Cavalieri, dovrebbe rendersi conto che è proprio lui a negare l’integrazione agli islamici anche da morti: li vorrebbe accogliere nel nostro camposanto solo per ghettizzarli. Ma è una loro richiesta, potrebbe obiettare. Giusto. Allora, li si accoglie, non per realizzare “l’integrazione”, che è un'altra cosa, quanto per accondiscendere ad una loro richiesta che, motivata ad esempio dalla presenza di numerosi cittadini musulmani nel Comune, il Sindaco può riconoscere. Ma la realtà è che i cittadini di religione islamica residenti nel Comune sono, per ora, meno del 2%, da qui la riflessione sull’opportunità o meno del provvedimento. Che poi si abbia il coraggio di accusarci di scarsa misericordia e pietà è addirittura paradossale, visto che la predica viene da chi, come il Sindaco, nel 2006 ha voluto portare il carnevale a fianco del cimitero con tanto di autoscontri, rifiutandosi di spostarli nonostante le accorate proteste sia nostre che di numerosi cittadini. Le argomentazioni sollevate pertanto restano sul tappeto in tutta la loro valenza, così come le domande che nel nostro articolo si ponevano attendono la risposta dell’Assessore alle attività produttive Gnaim Mofid.
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